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venerdì 13 maggio 2011

NoRadar a Tresnuraghes

TRESNURAGHES. "Radar sulla costa, no grazie". Sit-in ieri mattina sull'altura di Tinnias, che domina la storica torre di Ischia Ruggia. Obiettivo: fermare i lavori di costruzione della struttura di controllo elettronico ipotizzata dalla Guardia di Finanza. "Opera irrealizzabile in un territorio protetto dalle ferree norme della Zps", dice il consigliere comunale Antonio Moretti. "Saremo al fianco dei nostri cittadini", assicura poi il sindaco Antonio Cinellu. Mentre in paese serpeggiano stupore e più di un malumore.

La famosa pulce ha iniziato a prudere nelle orecchie dei tresnuraghesi qualche giorno fa, quando indiscrezioni raccontavano che sul territorio lungo la ancora incontaminata costa verso Foghe, la Finanza aveva in progetto la costruzione di un impianto radar. Località prescelta, si è poi scoperto, quella di Tinnias, piccolo pianoro raggiungibile dalla strada per San Marco che si affaccia sulla torre di Ischia Ruggia e la spiaggetta di Torolo, con vista mozzafiato dalla punta di Capo Mannu a Capo Marrargiu e oltre.

Ieri mattina dopo le otto un gruppo di una ventina di cittadini ha raggiunto la località e presidiato la zona, bloccando di fatto l'avvio delle opere. A Tinnias sono quindi arrivati anche i vertici oristanesi della Guardia di finanza, i carabinieri del paese e la Forestale. "Siamo contrari alla costruzione del radar - spiega Antonio Moretti, che è anche consigliere comunale di maggioranza - perché le onde elettromagnetiche potrebbero arrecare danno, quindi perché questa struttura sorge in una Zps, area protetta da ferree normative".

Non mancano poi ragioni formali. "In una Conferenza dei servizi svoltasi alla fine del 2010 - riferisce carte alla mano Moretti -, fra le varie prescrizioni si legge che i lavori vanno interrotti dal 30 marzo al 30 giugno, per preservare il ripopolamento della fauna selvatica, mentre oggi è il 12 di maggio. Ci è stato riferito però di una deroga ottenuta dalla Regione". Decisione che effettivamente c'è stata. È arrivata poi in Comune, sotto forma di determina dell'assessorato regionale all'Ambiente, in mattinata. La deroga, in sostanza permette di soprassedere sulle misure di protezione ambientale per cinsentire l'esecuzione delle opere. Arrivata la disposizione regionale, a quel punto i manifestanti sono stati invitati ad allontanarsi e gli operai hanno iniziato la perimetrazione del sito.

Ma sull'opera "che ci è piovuta dall'alto", come sottolinea il sindaco Antonio Cinellu, non mancano ora perplessità istituzionali. "Tenuto conto delle riserve espresse da tanti cittadini, dovremo valutare ora gli eventuali danni biologici e l'impatto paesaggistico e ambientale. La nostra amministrazione sarà pertanto al fianco di quanti vorranno intraprendere tutte le azioni del caso" ha ribadito il primo cittadino.

Nel paese i malumori non sono solo di valenza ambientalistica: "Per rimettere a posto un muretto a secco, ad esempio, occorrono pratiche su pratiche, tempo e soldi. Per il radar invece si ottengono le autorizzazioni senza problemi", lamenta un operatore. La ormai certa costruzione del radar - in un centro che dalle bellezze ambientali aspetta "un ritorno in termini di sviluppo turistico e non certo di vincoli militari" è l'ulteriore considerazione - apre il varco a tanti dubbi e perplessità, che troveranno spazio di dibattito in una riunione pubblica convocata per sabato pomeriggio nel Centro di aggregazione "Mastinu-Marras."

Sulla vicenda, Sebastian Madau per il gruppo consiliare della Provincia di ProgRes Aristanis, preannuncia un ordine del giorno in cui si chiede all'intero consiglio di pronunciarsi e se il presidente De Seneen non ritenga di dover indire una consultazione popolare.
13 maggio 2011
 

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