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mercoledì 4 maggio 2011

La mobilitazione si allarga

 - Ambiente e territorio : Mobilitazione No Radar, la protesta si estende a tutta la Provincia 04.05.2011
SANT’ANTIOCO. Il comitato No Radar si va estendendo a tutta la Sardegna, il comitato cittadino ha preso contatti con rappresentanti degli altri comuni interessati alla installazione del radar, Stintino, Tresnuraghes, Fluminimaggiore, nei pressi di Capo Pecora, e si cerca di capire se l’installazione all’Asinara, nel territorio di Portotorres sia stata solo temporaneamente bloccata o se sia abbandonata del tutto. «Abbiamo inviato una serie di richieste - dice Graziano Bullegas, segretario regionale di Italia Nostra - per capire quali e quanti siano i comuni interessati alla installazione del radar. Quello che ci preoccupa maggiormente è che per il posizionamento delle macchine siano state individuate, non si sa a cura di chi, delle aree particolarmente delicate dal punto di vista ambientale: Siti di Interesse Comunitario o Zone di Protezione Speciale o ancora siti di particolare interesse dal punto di vista storico e culturale. Crediamo che i radar, dei quali vanno accertati compiutamente gli effetti sulle persone e all’ambiente, e l’aver proceduto senza la dovuta pubblicizzazione della iniziativa rende il tutto quanto meno sospetto, vadano in senso contrario agli scopi che si prefiggeva la Comunità Europea quando ha individuato la Rete Natura 2000 per la salvaguardia della Biodiversità». Nei prossimi giorni dovrebbe essere indetta l’assemblea regionale dei diversi comitati comunali. La rete di osservazione con i radar di fabbricazione israeliana, dovrebbe costituire la nuova barriera frontaliera della Comunità Europea. L’abbattimento delle frontiere tra stati deciso con il protocollo di Schengen obbliga la Comunità ad intensificare il controllo ai confini naturali e l’Italia con i suoi 8000 chilometri di coste e la Sardegna, che ne conta circa 2000, sono territori particolarmente delicati sotto questo punto di vista. Il mare consente un passaggio agevole non solo alle persone ma anche a tante merci di varia natura ed il controllo dei traffici riguarda diverse questioni, non solo di natura doganale ma anche sanitaria e persino ambientale.

LA NUOVA SARDEGNA

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