«Si comunica che per motivi sopravvenuti, anche connessi alle manifestazioni di protesta delle popolazioni e all'intervenuta perdita nelle more del giudizio dei previsti finanziamenti - motivi sopravvenuti comunque del tutto indipendenti da valutazioni negative in ordine alla legittimità degli atti e dei provvedimenti posti in essere - le amministrazioni sono addivenute alla decisione, pur nella motivata fiducia che i ricorsi avrebbero dovuto essere dichiarati irricevibili, di non coltivare ulteriormente il disegno di installare l'apparato nel sito per cui è causa».
Con questo atto depositato alla cancelleria del tribunale amministrativo e trasmesso agli avvocati che seguono le cause davanti al TAR la GdF rinuncia all’installazione dei radar a Sant’Antioco e Tresnuraghes. Al momento non ho ancora notizie certe per Capo Pecora, ma ritengo seguirà lo stesso percorso. L’Argentiera dovrebbe seguire a ruota visto che anche lì c’è stata l’azione di disturbo delle “manifestazioni di protesta delle popolazioni”.
Vi allego il link per l’articolo della Nuova Sardegna.
La GdF si ritira probabilmente perché una nuova sentenza del TAR contro l'installazione dei radar, dopo quella di Lecce, avrebbe rimesso in discussione l'intera rete dei 17 radar della GdF. Meglio ritirarsi dai siti dove esiste la protesta per non correre questo rischio.
Si tratta di una indubbia vittoria delle comunità che si sono mobilitate e che dimostra quanto la lotta paghi.
Non dobbiamo però farci illusioni perché contemporaneamente a questa nota la stessa avvocatura informa che lo scorso Luglio la GdF ha chiesto alla Marina Militare di poter ubicare i radar in altri siti militari visto che le proteste impediscono di piazzarli nei siti prescelti. A Questa nota la Marina Militare risponde garantendo la massima collaborazione.
I siti richiesti per la Sardegna sono quelli che più o meno sospettavamo, e cioè i fari della Guardia Costiera di Capo Sant'Elia, Capo Sandalo, Capo San Marco e Capo Caccia ad Alghero. Considerato che la maggior parte dei fari ospitano o dovranno ospitare i radar VTS, ci potrebbe essere una sovrapposizione.
Come stiamo sostenendo da mesi, qualsiasi sia il sito, l'impatto delle onde elettromagnetiche rimane lo stesso, anzi ... le onde emesse dal nuovo radar si sommano a quelle emesse dai radar già in funzione dove ci sono e si sommeranno a quelle dei radar VTS quando li piazzeranno.
Vorrei ricordare che nei giorni scorsi Almaviva si è costituita in giudizio davanti al TAR producendo una relazione tecnica che dimostra la non nocività dei radar della Elta System. Da questi documenti abbiamo anche appreso che alcuni radar sono già stati piazzati in Calabria (Brancaleone e Isola Capo Rizzuti) e che altri stanno per essere piazzati nel resto della penisola.
Appena possibile aggiorno e posto la nuova mappa d’Italia con i siti GdF.
In conclusione ritengo che sia stata vinta una battaglia che può dare speranza per il futuro, ma che non si debbano sottovalutare le nuove mosse di GdF e Stato. C’è ancora molto da fare e dobbiamo proseguire la battaglia e la mobilitazione aggiustando il tiro in base ai nuovi scenari che si sono aperti in questi giorni.
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