SANTA TERESA.  Il consiglio comunale trasloca per una sera alla stazione marittima.  Convocata per il 23 dicembre un'assemblea pubblica a cui parteciperanno  maggioranza e opposizioni e a cui sono invitati i cittadini. Unico punto  in discussione l'installazione del radar a Capo Testa. Un tema delicato  che divide. La giunta guidata dal sindaco Stefano Pisciottu prenderà  una posizione ufficiale solo dopo aver discusso con la comunità. Il  primo cittadino ha più volte dichiarato il suo no alla sentinella  bionica sul faro di Capo Testa. Il capogruppo di maggioranza, Angelo  Murineddu, chiede di capire, discutere, acquisire informazioni prima di  prendere una decisione. «Prima di tutto vengono la salute e l'ambiente -  spiega -. Ma bisogna anche stabilire come tutelarli. Pensiamo a cosa  potrebbe succedere se una petroliera si schiantasse sulle scogliere di  Capo Testa. Per il nostro territorio sarebbe la fine. Per ora è  impossibile impedire alle navi di attraversare le Bocche di Bonifacio  senza carichi pericolosi. Dobbiamo quindi chiederci se possiamo ancora  affidarci al buon Dio per proteggerci dagli incidenti o dobbiamo pensare  di sfruttare la tecnologia per prevenire i danni. Curare non è sempre  possibile. A volte è meglio la prevenzione». Parole che non sono un sì  di Murineddu al radar, ma un invito alla riflessione. «La nostra  posizione è un no a qualsiasi proposta di monitoraggio che causi danni  alla salute - aggiunge il capogruppo -. Ma insieme alle istituzioni e  alla comunità dobbiamo cercare un modo per tutelare salute e ambiente.  Dobbiamo affrontare questo tema con un approccio sereno, senza  preconcetti, valutando rischi e vantaggi». Dalla consigliere di  opposizione, Lina Crobu, arriva invece un no senza se e senza ma al  radar. «La sorveglianza sulle Bocche non elimina il problema del  transito di cargo con merci pericolose nelle Bocche - dichiara Crobu -.  Per quanto mi riguarda mi opporrò all'apertura di qualsiasi trattativa  sul radar. Capo Testa è un punto di straordinaria bellezza e va  preservato. È il simbolo del paese e della nostra identità. E per quanto  riguarda la salute non accetterò che venga installato uno strumento che  può causare danni con le emissioni elettromagnetiche».
 
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