L’antefatto:
Da documenti Selex risulta che a Capo Sandalo a Carloforte è prevista
l’installazione di una postazione radar VTS gestita dalla marina militare
(corpo della guardia costiera), Lo abbiamo scoperto quest’estate, da
allora nell’isola tabarchina si susseguono le iniziative:
Un primo incontro pubblico in paese il 1 Ottobre; una gita di protesta a
capo Sandalo di alcuni attivisti no radar il 23 ottobre, una seconda
invasione dell’area militare di Capo Sandalo il 1 Novembre con assemblea
in piazza a Carloforte, poi volantinaggi e un’altra affollata assemblea a
Carloforte, nei locali dell’ex mercato, il 12 Novembre.
In quest’ultima occasione l’amministrazione comunale è uscita finalmente
allo scoperto. Il sindaco ha pubblicamente dichiarato di essere
assolutamente contrario a questa installazione militare e ha inoltre
raccontato che:
- Qualche anno fa è stato contattato dalla marina militare che ha proposto
di trasformare il faro di Capo Sandalo in un centro-benessere per
ufficiali. L’amministrazione ha rifiutato la proposta.
- Il faro di capo Sandalo era stato inserito tra i beni dismissibili posti
in vendita dal demanio militare, l’amministrazione comunale aveva fatto
ufficialmente richiesta per poterlo acquistare. Non hanno mai ricevuto
risposta.
- L’amministrazione ha domandato al comandante del porto e poi al comando
regionale del guardacoste se fosse prevista una installazione radar a Capo
Sandalo, entrambi hanno risposto di non essere autorizzati a dichiarare
nulla in proposito.
Tutto fa pensare quindi che nella segretezza più assoluta la marina
militare si stia preparando a installare un radar nell’area protetta di
Capo Sandalo a Carloforte.
La conferma definitiva è arrivata la settimana scorsa via mail,
direttamente dal dottor stranamore, alias Giancarlo Carrusci, Ex
capitano dell'esercito nonchè responsabile tecnico dell'attività operativa
del poligono di Quirra dal '77 al '92.
Costui, preoccupato evidentemente che il clamore mediatico potesse
ostacolare il progresso delle sperimentazioni militari, ha scritto
direttamente al sindaco di Carloforte per rassicurarlo sulla nocività
delle emissioni radar.
Il capitano Giancarlo Carrusci si è occupato per 15 anni di sperimentare
armamenti, tra cui i temibili missili terra-mare Kormoran con testata
all'uranio impoverito. Durante queste sperimentazioni un missile è stato
"perso" nei fondali di fronte a porto corallo, dove ancora presumibilmente
si trova, mentre un altro ha centrato un rimorchiatore-bersaglio, che poi,
all'insaputa di tutti è stato trasportato all'interno del porto di
Cagliari e abbandonato per anni con enormi rischi di contaminazione!!
Quest'uomo ha gestito in prima persona il complesso e potentissimo sistema
di radar militari in servizio al poligono di Quirra, fortemente sospettati
di aver provocato una epidemia di leucemia tra la popolazione che vive a
stretto contatto con queste mortifere attività. Tutto ciò è stato portato
alla luce dalle inchieste della magistratura tra marzo e aprile di
quest'anno, metto alcuni articoli in allegato, compresa la foto del
capitano Carrusci di Monserrato.
Un uomo, insomma, al di sotto di ogni sospetto.
Dopo una vita passata a sperimentare armamenti, il Capitano Carrusci si fa
avanti per garantire la sicurezza delle installazioni radar VTS. Quando si
dice: l'uomo giusto al posto giusto....
Qualcosa la voglio dire anche a riguardo delle motivazioni che Capitan
Carrusci usa per sostenere la necessità di installare una postazione
radar a Capo Sandalo.
Innanzitutto l’osceno tentativo di sfruttare la tragedia dei migranti
algerini dispersi in mare per giustificare una rete di radar militari, che
il costruttore stesso (Selex) dichiara sia necessaria, tra le altre cose,
a difenderci dalla: "minacce dell'immigrazione":
Dice infatti Carrusci che, se ci fosse stato il radar a Capo Sandalo, il
barchino disperso, 120 Km a occidente delle coste sarde, lo avrebbero
visto subito. Dice anche che il radar da installare a Capo Sandalo è del
tutto simile a quello che è montato sul traghetto Eolo che fa servizio tra
Calasetta e Carloforte. Ma allora perché non hanno rintracciato i
naufraghi col radar del traghetto Eolo? O con i radar, sicuramente
superiori, montati a bordo dei pattugliatori della guardia di Finanza?
Evidentemente perché non è vero, le prestazioni e le emissioni di questi
dispositivi non sono equivalenti e neppure simili!
Ma cosa crede il capitano Carrusci ? Che tutto il mondo sia Quirra e che
ovunque sia possibile raccontare simili panzane contando sulla passività
della popolazione?
I rischi terribili che i migranti corrono nell’attraversare il
mediterraneo su mezzi di fortuna, se si vuole, possono essere annullati
immediatamente, a costo zero e senza emissioni pericolose. Basta
concedergli il visto d'ingresso, come chiedono.
Qui si tratta evidentemente di un patetico tentativo di sfruttare queste
tragedie per giustificare nuove costosissime strutture militari.
La seconda argomentazione, più volte strumentalmente sostenuta, è che
siccome nella navigazione si utilizzano dei radar, allora anche i radar
militari utilizzati per la sorveglianza e l’individuazione degli obiettivi
sono innocui. L’argomento è falsa per due motivi:
- I radar utilizzati per applicazioni militari di sorveglianza non sono
uguali a quelli utilizzati per la navigazione ma, in linea di massima,
hanno prestazioni ed emissioni superiori
- Neppure i radar per la navigazione sono innocui, ma comportano anche
loro emissioni di microonde potenzialmente pericolose per la salute
Le microonde emesse dai radar per la navigazione sono in qualche modo un
male necessario, cautelano i naviganti da un rischio maggiore che è quello
della collisione in mare o in aria. Naturalmente sono radar per la
navigazone e devono essere spenti in porto, quando potrebbero invece
irraggiare inutilmente la popolazione.
GEM elettronica è un’azienda italiana che costruisce radar per la
navigazione per uso civile, molto diffusi e utilizzati, le cui
caratteristiche sono note; ha anche una linea di fabbricazione di radar
militari, in stretta collaborazione con Selex-Finmeccanica, le cui
caratteristiche sono invece strettamente riservate, e di cui non sappiamo
sostanzialmente nulla.
Le caratteristiche dei dispositivi militari vengono solitamente tenute
segrete, tutte le volte che la popolazione è riuscita in qualche modo ad
avere informazioni (a Quirra come a Sant’Antioco, a Niscemi come a
Fluminimaggiore e a Tresnuraghes) ha finito per scoprire che le emissioni
dovute a questi ordigni sono molto più intense e pericolose delle
apparecchiature civili che funzionano alle stesse frequenze (se ce ne
sono).
I radar militari GEM sono già stati utilizzati nella rete VTS della marina
militare, se ne può vedere uno a Capo sant’Elia a Cagliari, la sua forma è
simile a quella dei radar di bordo utilizzati per la navigazione, ma le
sue dimensioni (un antenna di 5-6 metri) sono circa tre volte maggiori di
quelli delle navi (antenne di 1-2 metri o meno). Se lo andate a vedere non
avvicinatevi troppo e non sostate nelle vicinanze, può essere pericoloso.
Alcuni cartelli seminascosti informano del pericolo rappresentato dalle
radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici emessi) soprattutto per
coloro che utilizzano apparecchi elettromedicali (pacemaker, protesi
acustiche, etc.) Un militante no-radar che si è avvicinato eccessivamente,
durante la manifestazione di domenica 13 novembre, ha visto il suo
microinfusore insulinico bloccarsi a causa delle interferenze con i campi
generati dal radar. Nessuno ha mai informato la popolazione della
realizzazione del radar di Capo Sant’Elia, le caratteristiche tecniche di
quest’ordigno non sono note, questo rende impossibile qualunque
valutazione precisa del suo grado di pericolosità. Se il Capitano Carrusci
o chiunque altro, conosce dati precisi, li renda noti, poi ciascuno farà
le sue valutazioni. Generiche e vaghe rassicurazioni, anche se provenienti
da fonti meno sospette del Capitano Carrusci, lasciano il tempo che
trovano; siamo adulti e vorremmo ragionare con la nostra testa, non essere
trattati come bambini.
L'unica cosa buona del messaggio di Carrusci è che ci toglie ogni dubbio:
Capo Sandalo a carloforte è statao evidentemente prescelto come sito di
installazione di un radar VTS. Vista l’autorevolezza della fonte possiamo
esserne certi.
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