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domenica 27 novembre 2011

A Dannenberg Germania, dura guerriglia e 1300 arresti per i treni delle scorie nucleari


da LaRepubblica

Giornata di sanguinosi scontri, decine di feriti nella battaglia più violenta e lunga mai vista da anni sul territorio tedesco. I vagoni provenivano dalla Francia ed è l'ultimo convoglio previsto dopo la decisione di Berlino di chiudere le centrali atomiche

BERLINO – Una giornata di sanguinosi scontri, milletrecento arresti, decine di feriti da entrambe le parti. Si è concluso così, con la battaglia più violenta e lunga mai vista da anni in Germania tra polizia e dimostranti, il viaggio dell’ultimo treno carico di scorie di combustibile nucleare. In particolare poco prima di Dannenberg, nel nord, i dimostranti hanno bloccato per ore i binari stendendovisi e spesso anche incatenandosi a rotaie e scambi. Soltanto in serata, con ore di ritardo, il treno è giunto alla stazione di Dannenberg. Là gli undici contenitori stagni, chiamati Castor, sono stati scaricati dai vagoni e caricati su autotreni. I quali sotto forte scorta degli agenti li hanno portati fino alla destinazione finale, il deposito di scorie nucleari di Gorleben.

   Il treno – che con undici contenitori Castor trasportava un totale di circa 150 tonnellate di scorie nucleari – era l’ultimo di quelli che per anni hanno portato il combustibile atomico usato delle centrali tedesche nelle officine di riprocessamento in Francia, e poi hanno riportato in patria le scorie stesse, ritrattate. A seguito della recente decisione di Berlino di andare a un addio accelerato al nucleare, infatti, questi trasporti non saranno più necessari. Ma il fatto che si trattasse dell’ultimo convoglio non ha calmato la rabbia e la protesta dei giovani ecologisti. Accorsi a migliaia nel nord da ogni angolo del paese, per protestare e bloccare ovunque possibile la linea ferroviaria
con sit-in improvvisati sulle rotaie e altre azioni mordi-e-fuggi oppure incatenandosi ai binari.
 
  Più volte, la polizia è intervenuta in forze, anche con metodi duri. Almeno ventimila agenti in assetto antisommossa, con pieno equipaggiamento, muniti anche di gas e appoggiati da unità cinofile ed elicotteri, hanno affrontato ovunque i manifestanti. Ogni volta, li hanno sgomberati a forza dalla linea ferroviaria. In almeno un caso, però, gli agenti e gli stessi reporter e cameramen se la sono vista brutta. Gruppi di estremisti, black bloc o radicali simili, infiltratisi tra i dimostranti, hanno lanciato a loro volta una carica. Hanno colto di sorpresa i poliziotti, ferendone non pochi e inducendoli alla ritirata. Si sono accaniti con fionde, bastoni e pugni anche contro i giornalisti. La maggioranza pacifica dei dimostranti non si è lasciata intimidire né dai 1300 e passa arresti, né da gas e idranti, né dalle violenze degli estremisti. Con organizzazione da guerriglia, i giovani sono riusciti spesso a costruire in tutta fretta piccole piramidi di cemento sui binari, o altre ostacoli. Come è accaduto ogni volta, il treno alla fine è arrivato a destinazione ma con grande ritardo. L’ampiezza del movimento di protesta conferma la forte ostilità all’uso civile dell’energia atomica in Germania, abbandonato dal governo.

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