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sabato 2 aprile 2011

UN ARTICOLO SULL'INSTALLAZIONE DEL RADAR ALL'ASINARA RISALENTE ALL'ESTATE SCORSA


Un radar militare dominerà l'Asinara, giallo sulle autorizzazioni

Ferita all’ambiente in cima all’isola: una colata di cemento in pieno Parco Nazionale. Già costruito il basamento.
SASSARI. Una colata di cemento armato nel posto più bello e panoramico del Parco nazionale dell’Asinara. A Punta Scomunica, 408 metri, una visione che toglie il fiato e che ha fatto la gioia di fotografi e registi che hanno immaginato scene da film in quell’angolo incantato da dove si domina l’ex isola-carcere. Chi conosce l’Asinara sa bene qual è lo spettacolo del tramonto visto da Punta Scomunica, una finestra privilegiata che consente di girare lo sguardo da nord a sud dell’isola, dal faro di Punta Scorno al Castello di Barbarossa. Bene, è proprio lì che è stata individuata la postazione per installare un radar militare.

Una storia che si ripete a distanza di una decina d’anni: c’era già stato un tentativo, rientrato dopo le polemiche che avevano congelato l’iniziativa. Ora ci risiamo, a quanto pare. L’operazione è cominciata nel più totale riserbo all’inizio dell’anno, tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio, quando a quanto sembra sono stati riattivati i contatti, il progetto è tornato sui tavoli ministeriali e, forse, anche su quello del Parco nazionale. Che, però, era già commissariato (con incarico a un funzionario del ministero dell’Ambiente).

Le carte hanno viaggiato senza particolari problemi e nei giorni scorsi è entrata nel vivo la parte pratica del progetto-radar: l’i mpresa incaricata (sarebbe la stessa che sta eseguendo dei lavori nella Capitaneria di Porto Torres) è sbarcata sull’isola-parco, ha effettuato lo scavo, ha definito i collegamenti per l’energia elettrica, poi ha preparato la griglia che dovrà essere riempita con il calcestruzzo. Un basamento che deturpa l’ambiente e non passa certo inosservato, considerate anche le dimensioni: circa 20 metri per 6. Se poi il radar militare - come è facile immaginare - sarà di quelli con una gigantesca palla, allora il quadro di come muterà l’ambiente a Punta Scomunica è completo. Non c’è che dire, una bella cartolina. 
La storia, un po’ come tutte quelle estive che fioriscono all’i mprovviso all’Asinara - dai tempi del carcere fino a oggi - si porta dietro alcuni aspetti misteriosi. La ricerca della pratica è una sorta di caccia al tesoro. Il commissario attuale, Giancarlo Cugiolu, rinnovato per altri tre mesi proprio di recente, ovviamente non può essere a conoscenza del progetto. Non ne sanno niente al Comune di Porto Torres e negli uffici del Parco hanno cominciato la ricerca di una autorizzazione che sicuramente ci sarà ma che - con l’avvicendarsi dei commissari - potrebbe anche non essere tornata al suo posto. Almeno questo è lecito pensare, perchè in un Parco nazionale non è consentito realizzare opere invasive e stabili senza prima avere acquisito tutte le autorizzazioni.

Il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale della Regione - che ha una stazione sull’isola (l’Asinara è l’unico Parco nazionale a non essere sotto il controllo del Corpo forestale dello Stato) - ha il compito di verificare che sul territorio non vengano commesse irregolarità, specie per quanto riguarda la modifica del paesaggio, tema sul quale interviene anche la Soprintendenza competente. Negli uffici della sede di Sassari del Corpo forestale il funzionario incaricato è in ferie, impossibile quindi avere un chiarimento sul progetto militare che, probabilmente, ha anche il requisito della riservatezza.

All’Asinara, alla stazione del Corpo forestale, l’ispettore è impegnato in un servizio e risponde l’assistente: «Non possiamo rilasciare dichiarazioni, ci mandi una richiesta scritta», dice. Il giro alla ricerca di qualche dettaglio sul progetto di Punta Scomunica prosegue allora per vie informali, considerato che la colata di cemento potrebbe essere questione di ore. Sull’isola - come accade da sempre - c’è chi sa e preferisce non sbilanciarsi. Allora solo mezze frasi: «È una cosa complessa, anche un po’ delicata». La sintesi è efficace, a Punta Scomunica tutto è pronto per il cemento.
22 luglio 2010
la base del futuro radar, 20 m per 6.

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