U n enorme striscione con la scritta “No radar, né a Capo Sperone né altrove”, venerdì notte ha sintetizzato il voto del Consiglio comunale di Sant'Antioco. L'assemblea civica convocata in seduta straordinaria ha, infatti, approvato all'unanimità la mozione “anti-radar” presentata dalle opposizioni e sposata dalla maggioranza. Il voto è è stato dunque un chiaro segnale sull'umore che accompagna la costruzione di un traliccio di 36 metri che dovrà ospitare un'occhio elettronico di fabbricazione israeliana nell'area di una vecchia stazione radio denominata su Semafuru in cima della collina “Sa Guardia de Su moru”. Una zona inserita in un contesto paesaggistico assolutamente delicato, un sito di incomparabile pregio paesaggistico da cui si ammira un panorama a 360 gradi sul golfo di Palmas, sulla costa sud occidentale della Sardegna. Dopo che “Su Semafuru”, è stato restituito dallo Stato alla Regione, il Comune aveva chiesto la concessione e preparato progetti per un uso turistico. Adesso l'installazione del radar, che sarà gestito dalla Guardia di Finanza e che si inquadra in un progetto europeo di controllo delle coste contro contrabbando e clandestini, è visto da tutti come una minaccia al futuro turistico isolano. Si temono infatti le conseguenze che la struttura potrebbe determinare dal punto di vista ambientale, paesaggistico e per la salute pubblica. Così la mozione, illustrata dal primo firmatario, è stata discussa da tutti i consiglieri delle componenti politiche presenti in Consiglio comunale. Il documento appena approvato prevede, oltr portare la vertenza all'attenzione del governo regionale e nazionale, anche l'istituzione di una commissione composta dal sindaco e tutti i capi gruppo più un componente del comitato civico spontaneo anti radar che si è formato in città.
TITO SIDDI
TITO SIDDI
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