Sant'Antioco
Politici e associazioni in campo contro il radar
Prosegue a Sant'Antioco la mobilitazione contro la costruzione del radar della Guardia di finanza a Capo Sperone.
Ieri sera si è riunito il comitato “no Radar” per mettere in cantiere, dopo il corteo di sabato scorso, nuove iniziative di protesta. Alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste, pacifiste e di semplici cittadini si aggiungono le iniziative dei politici. Diverse le interrogazioni in Regione, tra cui quella di Pietro Cocco del Pd e quella del consigliere Pdl Giorgio Locci.
In Consiglio provinciale, invece, l'esame dell'interrogazione a firma di Ignazio Locci e Salvatore Massa, previsto per lunedì, è stato aggiornato alla prossima riunione: la discussione avrebbe potuto dare una diversa chiave di lettura sull'iter adottato. Il consigliere Angelo Cremone, infine, ritiene che la conferenza dei servizi sia nulla: «Non è regolare il parere espresso dal commissario del Ministero alle Infrastrutture - spiega Angelo Cremone - perché l'unico abilitato a dare il via a un'opera che ricade in un Sin, sito di interesse nazionale, era il commissario del Ministero all'Ambiente che invece non era presente». (Tito Siddi)
Ieri sera si è riunito il comitato “no Radar” per mettere in cantiere, dopo il corteo di sabato scorso, nuove iniziative di protesta. Alla mobilitazione delle associazioni ambientaliste, pacifiste e di semplici cittadini si aggiungono le iniziative dei politici. Diverse le interrogazioni in Regione, tra cui quella di Pietro Cocco del Pd e quella del consigliere Pdl Giorgio Locci.
In Consiglio provinciale, invece, l'esame dell'interrogazione a firma di Ignazio Locci e Salvatore Massa, previsto per lunedì, è stato aggiornato alla prossima riunione: la discussione avrebbe potuto dare una diversa chiave di lettura sull'iter adottato. Il consigliere Angelo Cremone, infine, ritiene che la conferenza dei servizi sia nulla: «Non è regolare il parere espresso dal commissario del Ministero alle Infrastrutture - spiega Angelo Cremone - perché l'unico abilitato a dare il via a un'opera che ricade in un Sin, sito di interesse nazionale, era il commissario del Ministero all'Ambiente che invece non era presente». (Tito Siddi)
Unione Sarda - 21 aprile 2011
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