" Stamattina 7 gennaio si è svolta la passeggiata promossa dal Comitato spontaneo No Radar Capo San Marco. Centinaia di persone si sono date appuntamento nella Pratza de i' ballus di San Giovanni per manifestare pacificamente contro l'installazione dei radar, uno della Guardia Costiera e l'altro della Guardia di Finanza. Intorno a mezzogiorno le persone riunite si sono avviate verso Capo San Marco, accompagnate da una guida che durante il percorso mostrava le numerose emergenze archeologiche presenti nella zona e le bellezze naturalistiche, che fanno di questa parte di terra minacciata, un bene identitario della nostra comunità.
All'iniziativa erano presenti, oltre ai cittadini di Cabras e dell'oristanese, alcuni componenti dei comitati No Radar di Tresnuraghes, Capo Pecora e Carloforte, convenuti per appoggiare la lotta e sostenerla, mettendo in campo la loro importante esperienza pregressa, disponibili a unire le loro forze alle nostre in questo momento d'emergenza.
Hanno inoltre aderito alla passeggiata alcuni esponenti del comitato “Gettiamo le basi” , rappresentanti dell'associazione “Veterans for peace” dagli USA e sventolavano inoltre bandiere portatrici di altre proteste e lotte, cicatrici e ferite aperte lasciate dai continui attacchi al nostro territorio e alla sovranità su di esso della sua gente.
Non hanno partecipato all'iniziativa gli amministratori locali che pur avendo manifestato in altra sede il rifiuto all'installazione dei radar e avendo programmato nei prossimi giorni importanti iniziative istituzionali a riguardo, non si sono uniti a questa protesta spontanea dei cittadini.
Dopo circa un'ora, il corteo dei manifestanti è giunto davanti all'area Militare dov'è prevista l'installazione dei Radar e alcuni manifestanti hanno preso la parola. In quel bellissimo scenario sembrava abbastanza assurda l'ipotesi di poter profanare un sito naturalistico unico come Capo San Marco con dei radar dannosi e inutili. Di fronte, separati da un braccio di mare, era visibile l'altra ben più imponente area militare di Capo Frasca. Altrettanto assurda è l'ipotesi di pianificare, per chi lo stesse facendo, l'installazione dei radar lì di fronte, perché comunque area già contaminata senza realizzare che l'inquinamento elettromagnetico arriverebbe anche da noi per un raggio di circa 50 miglia!
La battaglia No Radar ne qui ne altrove continua! "
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