Carceri affidate ai privati, con obbligo di partecipazione delle banche.
Ecco cosa si nasconde nell'art. 44. La mafia ringrazia: finalmente
potranno gestirsi le carceri da soli.
Mentre eravamo tutti intenti a preoccuparci di tassisti, crociere e forconi,
guarda guarda cosa ti infilano nel decreto "liberalizzazioni" i nostri amici
seduti al governo. Una ventina di righe all'articolo 44, mica niente di che,
che ancora nessuno ha letto e di cui nessun giornale ha fatto ancora parola.
per la realizzazione di infrastrutture carcerarie, ed in sintesi realizza
un sogno da tempo coltivato: quello di affidare le carceri ai privati.
tutti i delinquenti che ci sono oggidì.
Non solo si permette ai privati costruire le carceri, ma si scrive nero
su bianco cheal fine di assicurare il perseguimento dell'equilibrio
economico-finanziario dell'investimento, al concessionario è riconosciuta,
a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell'infrastruttura e per
i servizi connessi, ad esclusione della custodia.
Questo significa che la gestione carceraria, escluse le guardie, è affidata a
privati imprenditori. Riuscite ad immaginare cosa significa ciò in Italia, con
infiltrazioni mafiose a tutti i livelli ed in special modo nell'edilizia? Che
le carceri saranno gestite dai delinquenti. Quelli di serie A,
naturalmente, perché quelli di serie B saranno il "prodotto", ovvero
coloro su cui si farà business. Un tot a carcerato. E il carcere,
naturalmente, dovrà essere sempre pieno altrimenti non conviene
: non buttate più cartacce per terra, mi raccomando.
C'è dell'altro: Il concessionario nella propria offerta deve prevedere
che le fondazioni di origine bancaria contribuiscano alla
realizzazione delle infrastrutture di cui al comma 1, con
il finanziamento di almeno il 20 per cento del costo di investimento.
In soldoni, è fatto obbligo di far partecipare le banche alla
spartizione della torta. Torta di denaro pubblico, perché è
sempre lo Stato che paga. A meno che non si voglia far lavorare
a gratis i detenuti, in concorrenza con le aziende, e con il compenso
intascato dall'"imprenditore carcerario". Funziona così, in USA.
Siamo fiduciosi che, nel decreto "privatizzazioni", si privatizzerà
anche il lavoro schiavo dei carcerati.
Io credo che un provvedimento del genere avrebbe meritato
un dibattito pubblico
in un "Paese normale". Che una simile cessione di democrazia,
di controllo e di libertà
da parte dello Stato dovrebbe essere ben conosciuta dai cittadini
e dall'opinione pubblica,
e non infilata di soppiatto tra gli articoli mentre il gregge è
distratto a pensare ai taxi.
Foto - Natural Born Killers, il direttore del carcere
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