Ieri  sera (sabato 10 settembre) si è tenuta a Paulilatino la riunione  mensile fra i Comitati No Radar sardi; hanno partecipato folte  rappresentanze provenienti dai quattro siti nei quali dovrebbero essere  installati i radar della Guardia di Finanza: Sant’Antioco,  Fluminimaggiore, Tresnuraghes, Argentiera Sassari. Si è registrata con  soddisfazione, oltre alla consueta presenza di Cagliari (solo  recentemente si è avuta notizia della già avvenuta installazione di un  radar proprio a Sant’Elia, facente parte delle ulteriori undici  installazioni previste dalla Marina Militare), la partecipazione di   cittadini provenienti da altri comuni interessati da questa seconda  tranche di radar, fra cui la qualificata presenza di Santa Teresa di  Gallura. 
La  discussione ha interessato diversi temi fra cui la sensibilizzazione  dei cittadini delle altre località individuate dalla Guardia Costiera  sul territorio sardo, le iniziative da mettere in campo per richiamare  l’attenzione sul tema della salvaguardia del territorio, dell’ambiente,  della salute dei cittadini, oltre che dell’uso disinvolto di denaro  pubblico (si parla di un costo delle reti radar intorno ai 400 milioni  di euro) della progressiva e crescente militarizzazione del territorio,  con particolare attenzione ai due prossimi eventi: la visita del  giornalista e scrittore siciliano Antonio Mazzeo, autore di "I padrini  del ponte" e vincitore del premio Giorgio Bassani-Italia Nostra 2010  (fra i primi a denunciare la costruzione di questi eco-mostri), e la  data del  5 ottobre, contemporanea alla visita di Mazzeo, prevista per  la pronuncia del Tar sui ricorsi presentati per tre dei siti, data per  la quale si è deciso di effettuare un sit-in a Cagliari. 
Si  è discusso anche della imminente presentazione di un esposto alle  Procure della Repubblica interessate dove vengono segnalate evidenti  anomalie nell’iter autorizzativo e ipotesi di abuso nella fase di  installazione dei cantieri.  
I  Comitati hanno espresso cauta soddisfazione per  l’approvazione della  mozione 130 contro i radar in Consiglio Regionale, augurandosi che alle  buone intenzioni facciano seguito fatti concreti. 
Ci  si è aggiornati anche sulla raccolta delle firme NOradar, arrivate  ormai a circa ventimila, che si presumono in forte aumento visto  l’allargamento del fenomeno radar ad altri comuni sardi. Per questa  ragione si propone anche di interessare, a livello istituzionale,  l’ANCI, perché i sindaci già coinvolti rendano partecipi i loro colleghi  di questa problematica. Il Comitato NOradar Sardegna si è inoltre  impegnato a coordinarsi e collaborare con i Comitati Noradar esistenti  nel resto d’Italia.  
Si  è confermato che ogni comitato manterrà una propria autonomia  organizzativa, promuovendo qualunque iniziativa utile alla causa comune;  infine si è deciso di approfittare della bellissima location e della  calorosa accoglienza del Teatro di Paulilatino (centrale in Sardegna  rispetto alle sempre più numerose località interessate) per le prossime  riunioni mensili del Comitato No Radar Sardegna, espressione dei  comitati locali e dei tanti cittadini mobilitati per impedire  l’installazione dei radar in Sardegna.
Ha  chiuso la riunione il sindaco di Tresnuraghes:  ringraziando i Comitati  per il loro importante lavoro nell’impedire l’installazione dei radar,  ha ribadito il proprio impegno istituzionale, preannunciando fra l’altro  l’invio di una lettera al Presidente Cappellacci.
 
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